Women in Science
History is full of women who have made science their life's passion, not without difficulties and prejudices.
In this column, we will tell the stories of resilient and capable women and their achievements, which have contributed to improving the world we live in.
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(for now in Italian only, but stay tuned!)
MARGHERITA HACK
La “signora delle stelle”, come veniva affettuosamente chiamata, Margherita Hack fu una scienziata italiana, icona e riferimento dell'astrofisica mondiale, di certo una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana.
Nata a Firenze, è entrata nella storia per i suoi studi ma anche per la sua simpatia e la genuinità. Margherita era l'essenza della scienziata libera, e un personaggio unico: vegetariana da sempre e atea convintissima, energica e incurante di come appariva in pubblico, da giovane fu un’eccellente atleta prima di scoprire la vera passione della sua vita, l’astrofisica. Esempio di tenacia e perseveranza, Margherita riesce a terminare i suoi studi universitari in Fisica nel 1945, nonostante le molte difficoltà della seconda guerra mondiale. Fu la prima donna a dirigere un Osservatorio Astronomico in Italia, nel quale svolse un'importante attività di ricerca per lo studio e la classificazione di molte categorie di stelle. Qui invitò studiosi e scienziati di fama internazionale, e in breve tempo l'Osservatorio diventa un’eccellenza nel settore.
Scrive centinaia di pubblicazioni scientifiche, testi universitari e libri di divulgazione di grande successo, diventa membro della prestigiosa Accademia Nazionale dei Lincei, collaborando allo stesso tempo con ESA e e NASA. Margherita orgoglio nazionale, e per questo prima donna della rubrica Mada "Donne nella Scienza"
Firenze 12 giugno 1922 - Trieste 29 giugno 2013
SAMANTHA CRISTOFORETTI
AstroSamantha, comunemente chiamata così sui social, è un'astronauta, aviatrice e ingegnere italiana, nonché prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Americana.
Nata a Milano, Samantha è una accanita lettrice, appassionata sia di scienze e tecnologia sia di discipline umanistiche. Laureata in ingegneria meccanica,decide di specializzarsi in propulsione aerospaziale e strutture leggere. Nel 2001 entra nell'Accademia aeronautica come allieva ufficiale, ricoprendo per 4 anni il ruolo di capo corso. Infatti durante l'Accademia si distingue come allievo modello, ricevendo il premio della sciabola d'onore.
Dopo essersi mostrata per tutta la sua forza e determinazione, nel 2009 viene selezionata come astronauta dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prima donna italiana e terza donna europea. Il 23 novembre 2014 Samantha parte per lo spazio dal Kazakistan e successivamente al suo ritorno, le viene conferita l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per la sua forza, passione e per essere diventata l'orgoglio dell'Italia, ecco anche Samantha Cristoforetti seconda donna della rubrica di Mada "donne della scienza".
Milano 26 aprile 1977
ADA YONATH
“Le persone mi chiamavano sognatrice” dice Yonath, solo perché aveva intrapreso uno studio sui ribosomi, ovvero i “creatori” delle proteine, all' epoca sconosciuti.
Chimica e cristallografa Israeliana, Ada Yonath è stata la prima donna Israeliana a vincere un premio Nobel e la prima donna dopo 45 anni a vincere un Nobel per la chimica.
La sua vittoria nel 2009 avvenne per aver scoperto la completa struttura spaziale delle due subunità dei ribosomi batterici.
In seguito, ha anche rivelato esattamente come certi antibiotici sono in grado di eliminare batteri patogeni attaccandosi ai loro ribosomi, prevenendoli dal produrre proteine cruciali per la loro funzione.
Le ricerche di Yonath sono andate avanti con scoperte cruciali per lo sviluppo di antibiotici avanzati.
La sognatrice ha avverato i suoi sogni ed è diventata una donna nella scienza e ora anche una donna di Mada Advances.
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Gerusalemme 22 giugno 1939
JUNE ALMEIDA
June Dalziel Almeida è stata una virologa britannica, una pioniera nell'imaging e nell'identificazione dei virus.
All'età di 16 anni, June fu costretta ad abbandonare gli studi ottenendo però un lavoro come tecnico di laboratorio presso l'Istituto di Istopatologia del Glasgow Royal Infirmary.
È così che comincia la sua carriera che si concretizza con il trasferimento all'Ontario Cancer Institute di Toronto presso il quale mise a punto quella che ad oggi è la sua più importante ereditarietà scientifica: l'immunoelettromicroscopia (IEM).
Grazie infatti alla microscopia la ricercatrice, nei lontani anni '60, fu la prima ad identificare il primo coronavirus umano diventando così la scienziata che scoprì quella classe di virus che oggi sta cambiando le nostre vite. Le innovazioni e le intuizioni della microscopia elettronica immunitaria di Almeida hanno contribuito alla ricerca relativa alla diagnosi di moltissimi virus quali Epatite B, HIV e rosolia; tutte le sue microfotografie sono tutt'ora incluse nella maggior parte dei libri.
Per questo, e per essere stata la prima ad intuire una reale differenza tra il coronavirus e il virus dell'influenza, inseriamo con orgoglio June Almeida nella nostra rubrica "donne nella scienza".
Glasgow 5 ottobre 1930 - Bexhill-on-Sea 1 dicembre 2007
JENNIFER ANNE DOUDNA
Jennifer Anne Doudna, nasce il 19 febbraio 1964 a Washington, e dopo una laurea in Biochimica ottiene un PhD in Chimica Biologica e Farmacologia Molecolare nel 1989 presso l’università di Harvard. Nel 2002 accetta una posizione accademica presso l’Università della California Berkeley come Professoressa di Biochimica e Biologia Molecolare; ad oggi ricopre la carica di presidente del “Chancellor's Advisor Committee on Biology” ed è professoressa di Chimica Molecolare presso il Dipartimento di Chimica ed Ingegneria Chimica.
Nel 2012 Jennifer Doudna e i suoi collaboratori scoprono il sistema CRISPR-Cas9, una delle principali tecnologie alla base dell’editing genomico che permette di eliminare o sostituire sequenze di DNA nel genoma bersaglio. Il sistema, identificato originariamente nei batteri, era già noto; lei e un’altra scienziata, Emmanuelle Charpentier del MIT di Boston, sono state le prime a dimostrare in maniera indipendente la possibilità di utilizzarlo come strumento biotecnologico. Questa scoperta è stata una vera rivoluzione per la ricerca biomedica, poiché per la prima volta si è riusciti ad introdurre delle modifiche desiderate nel genoma in modo semplice ed efficace. Per questo motivo l’editing genomico oggi viene impiegato come strumento sia per la ricerca di base che per scopi applicativi. Nel corso della sua carriera le sono state attribuite moltissime onorificenze per i suoi lavori e ad oggi la sua ricerca si incentra sul CRISPR, sull’interferenza a RNA e sull’utilizzo di microRNA.
Washington 19 febbraio 1964
BARBARA MCCLINTON
Barbara McClintock (16 Giugno 1902, Hartford-2 Settembre 1992, New York)
Appassionata di scienza fin dalle superiori, Barbara McClintock si iscrive al Dipartimento di Botanica specializzandosi in citologia, nonostante la sua passione fosse la genetica, laurea che le era proibita in quanto donna. Dopo essersi laureata, lavora come assistente, occupandosi della citogenetica del mais.
Studia la genetica del mais e la ricombinazione genetica in queste piante, scoprendo che quest'ultima era dovuta ad uno scambio fisico di parti di cromosomi omologhi.
Nel 1941 si trasferisce presso il Carnegie Institute of Technology, a Washington, dove presenta i trasposoni: elementi genetici che possono cambiare posizione sul cromosoma, causando l'attivazione e la disattivazione del gene.
Il suo lavoro viene riconosciuto solo anni dopo la sua presentazione, nel 1983 quando viene insignita del Premio Nobel per la Medicina: fu la prima donna a vincere questo premio singolarmente.
Per la sua determinazione e per la sua scoperta così importante, Barbara McClintock entra a far parte delle nostre donne nella scienza!
Hartford 16 giugno 1902 - New York 2 settembre 1992
EUGENIE CLARK
Eugenie Clark, conosciuta come “The Shark Lady” è stata un’ittiologa statunitense conosciuta sia per le sue ricerche sul comportamento degli squali. Fin da piccola Clark era appassionata di animali marini. Conseguì una laurea in zoologia presso l’Hunter College nel 1942. Durante l’estate studiava alla stazione biologica dell’Università del Michigan e prima di laurearsi aveva lavorato come chimica.
Inizialmente, Eugenie cercò di frequentare diverse scuole di specializzazione negli USA, ma la sua domanda fu respinta più volte per paura che alla fine scegliesse di lasciare la sua carriera scientifica per dedicarsi alla vita familiare. Allora, imperterrita, nel 1950 Clark ottenne un dottorato presso la New York University.
Dopo aver concluso il dottorato, Clark ottenne una borsa di studio Fulbright per proseguire gli studi ittiologici presso la stazione biologica marina di Hurghada, sulla costa settentrionale del Mar Rosso, in Egitto. Queste esperienze sono riportate nel 1° libro di Clark in titolato “Lady with a Spear” (1953). Dopo diverse conferenze e incontri divulgativi, Clark ottenne dei fondi per costruire un laboratorio, nell’area denominata Cape Haze Marine Laboratory, nel 1955. A Cape Haze, Eugenie condusse una serie di esperimenti comportamentali, riproduttivi e anatomici su squali e altri pesci.
Nel 1966, Clark lasciò Cape Haze per inseguire presso la City University of New York, e poi successivamente presso l’Università del Maryland. Nel 1999 si ritirò dall’insegnamento.
Grazie alla sua determinazione e al suo impegno nell’incoraggiare a prevenire l’uccisione degli squali e la preservazione degli ambienti Marini Eugenie Clark entra a far parte delle nostre donne nella scienza!
New York 4 maggio 1922 - Sarasota 25 febbraio 2015
ANNA GRASSELLINO
Classe 1981, l’Ingegnere Grassellino è considerata tra gli scienziati più giovani e importanti al mondo. Nata a Marsala, si è laureata presso l’Ateneo di Pisa nel 2005 in Ingegneria Elettronica ed ha poi conseguito il Dottorato presso l’Università della Pennssylvania specializzandosi in tecnologia a radiofrequenza superconduttiva e fisica applicata. Dal 2012 è ricercatrice presso il Fermilab di Chicago, prima nel ruolo di post-doc per poi diventare Group Leader, e ancora Vicedirettore tecnico dal 2019.
La sua carriera ed il suo impegno sono stati più volte premiati: per citarne uno, nel 2017 il Presidente Obama le ha conferito il “Presidential Early Career Award for Scientist and Engineers”, premio che rappresenta la più alta onorificenza che gli Stati Uniti riconoscono ai giovani ricercatori nei campi della scienza e dell’ingegneria.
Di recente il Department of Energy statunitense ha finanziato con 115 milioni di dollari il Superconducting Quantum Materials and Systems Center coordinato dal Fermilab e guidato proprio dall'Ingegnere Anna Grassellino.
Per la realizzazione del progetto, la Dottoressa si avvarrà di sue scoperte inedite e di quelle per cui è stata premiata nel 2017; oltre a questo, il SQMS si occuperà di sviluppare anche nuovi sensori quantistici che serviranno ad implementare la ricerca sulla natura della materia oscura e di altre particelle subatomiche sfuggenti.
Per dimostrare che l’età è solo un numero e sdoganare la sola presenza maschile nelle “hard sciences”, Anna Grassellino entra a far parte delle nostre Donne nella scienza.