Katalin Karikó (Kisújszállás, 17 gennaio 1955) è una biochimica ungherese, specializzata in meccanismi mediati dall'RNA.
Katalin Karikó nasce a Kisújszállás, Ungheria, e fin dalle scuole elementari mostra un grande interesse per la scienza, e al liceo ottiene persino un riconoscimento come migliore studentessa di biologia. Consegue poi la laurea a Szeged nel 1978 e sempre a Szeged si specializza in biochimica al Centro di Ricerche Biologiche.
In questo istituto comincia a svolgere ricerche sull'mRNA; si trasferisce quindi negli Stati Uniti per continuare i suoi studi, ed è lì che inizia a cercare di farsi finanziare un progetto su una terapia genica basata sull’mRNA, ottenendo però solo rifiuti. Il progetto fu considerato poco interessante e troppo rischioso.
L'incontro con il medico e scienziato americano Drew Weissman in questo risulterà provvidenziale, perché Weissman ha accesso diretto a diversi fondi e riesce a finanziare Karikó. I due così iniziano a lavorare insieme alla messa a punto di una terapia genica basata sull’mRNA. Dopo diverso tempo, Weissman e Karikó scoprono che modificando uno dei quattro blocchi costitutivi dell’mRNA, i nucleosidi, è possibile scongiurare la risposta infiammatoria. Nel 2005, i risultati degli studi sono pubblicati sulla prestigiosa rivista Immunity.
I due fondano una piccola azienda e, tra il 2006 e il 2013, brevettano l'uso di diversi nucleotidi modificati per ridurre la risposta immunitaria antivirale all'mRNA.
Dal 2013 Karikó è vicepresidente senior della BioNTech RNA Pharmaceuticals, la nota azienda dietro ad uno dei vaccini anti COVID-19.
Le tecnologie messe a punto da Karikó sull'mRNA sono state fondamentale nella lotta alla pandemia, e hanno contribuito in maniera straordinaria allo sviluppo della scienza e non solo: ed è per questo motivo che siamo felici di inserire la scienziata nella nostra rubrica #donnenellascienza.