“Come stai?”
Secondo uno studio pubblicato il 15 Febbraio 2021 sulla rivista Nature Biomedical Engineering, a questa domanda risponderà il dispositivo sanitario indossabile, ancora in fase di sviluppo, degli ingegneri del dipartimento di nanoingegneria della University of California San Diego (UCSD). Parliamo di un cerotto high tech in grado di rilevare diversi parametri vitali come il ritmo cardiaco, il respiro, i movimenti, la temperatura corporea, l’equilibrio elettrolitico. E ancora, i livelli di elementi fisiologici come il glucosio e il lattato, quest’ultimo un biomarcatore dello stress fisico, ma anche esogeni come alcol o caffeina. Si tratterebbe di un device in grado di monitorare i segnali cardiovascolari e la biochimica del corpo umano, e per di più, in tempo reale.
L’impatto della pandemia da Covid-19 ha portato alla luce soluzioni e trend capaci di cambiare radicalmente il vivere quotidiano. Negli ultimi decenni, l’industria dei “wearable” (i dispositivi indossabili) ha visto un notevole sviluppo: per “wearable” si intendono tutti i dispositivi elettronici da indossare sul corpo, progettati anche per raccogliere dati sulla salute e attività fisica degli utenti. Il mercato dei dispositivi indossabili non è solamente in forte espansione ma, secondo alcune previsioni, in futuro non mostrerà segni di rallentamento.
Sentiamo sempre di più il bisogno di conoscere e tenere d’occhio il nostro stato di salute: basta pensare al successo dell’Apple Watch e alla popolarità raggiunta dalle app per il monitoraggio della salute come Flo, Sleep Watch, Headspace, Stava, che ad oggi sono tra le 10 app più utilizzate al mondo. É lo stesso Tim Cook, amministratore delegato Apple, che afferma che la Apple sarà ricordata non per la tecnologia ma per il contributo alla salute delle persone.
Anche Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe, ritiene che il mercato dei wearable sarà oggetto di crescita in futuro. Il motivo, secondo Arioli, è da identificare proprio nella possibilità, da parte dell’utilizzatore, di accedere in tempo reale al proprio status di salute, e alla necessità di condividere tali informazioni con il proprio medico curante anche non in presenza, per un’immediata valutazione.
Com’è fatto il dispositivo dell’UCSD?
Il cerotto si presenta come una pellicola sottile composta da polimeri elastici che aderiscono alla pelle. È dotato di un sensore di pressione sanguigna e di due sensori chimici: il primo misura i livelli del lattato, della caffeina e dell’alcol nel sudore; l’altro misura i livelli di glucosio nel liquido interstiziale (soluzione che circonda le cellule di un tessuto). I dati raccolti dal dispositivo vengono successivamente letti tramite tablet o smartphone.
Cerotto morbido ed elastico sviluppato dagli ingenieri della UCSD in grado di monitorare contemporaneamente la pressione sanguigna ed alcuni livelli biochimici di chi lo indossa. Fonte US San Diego
Possibili utilizzi
I valori di pressione arteriosa e il rilevamento di alcuni valori biochimici (es. il glucosio) hanno un importante valore clinico, specialmente per le persone con condizioni di salute particolari, come gli anziani, persone obese o con diabete e/o malattie cardiovascolari. Il monitoraggio simultaneo di tali parametri, soprattutto per loro può essere di grande aiuto per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di molte patologie.
Oltre però a gestire i parametri cardiovascolari e il livello di alcuni biomarcatori, il cerotto potrebbe rilevare, ad esempio, l’inizio di uno shock settico acuto e potenzialmente mortale. La sepsi, infatti, è comunemente caratterizzata da un improvviso calo della pressione arteriosa accompagnato da un rapido aumento di livelli di lattato nel sangue. Inoltre, monitorando i livelli di glucosio con questo device, si potrebbe ridurre il rischio di ictus, malattie cardiache, retinopatia e nefropatia nei pazienti con diabete.
Ed ecco che proprio in queste condizioni il cerotto potrebbe avere un forte impatto prevenendo gravi complicanze cardiovascolari e shock settici, funzionando da vero sistema di allarme rapido.
I vantaggi
Questo cerotto, così come altri wearable, faciliterebbe il monitoraggio continuativo e costante nel tempo di vari marcatori, con il vantaggio di misurare molteplici parametri contemporaneamente. Questo sarebbe un vantaggio non da poco, perché potrebbe migliorare significativamente la qualità dell'assistenza al paziente, le aspettative di vita ed eviterebbe diverse analisi di laboratorio in quanto eseguite direttamente sulla propria pelle dal dispositivo. Potrebbe dunque essere un prezioso strumento per il monitoraggio da remoto di pazienti e in generale per la telemedicina, una branca della medicina in forte crescita a cause dell’impatto che la corrente pandemia da Covid-19 ha avuto sulla società.
È un potenziale sistema di allarme che potrebbe facilitare la previsione precoce di cambiamenti fisiologici anormali e quindi di possibili patologie, grazie al monitoraggio contemporaneo dei parametri pressori e di lattato, glucosio, caffeina e alcol.
Inoltre, cosa da non sottovalutare, il device non è affatto invasivo: i sensori generano continuamente dati senza causare alcun disagio o interruzioni dell’attività quotidiana. È morbido, è flessibile e si adatta facilmente sulla pelle.
Il dispositivo deve ancora essere rifinito, ma il team è già al lavoro per una nuova versione che potrebbe prevedere ancora più sensori e quindi ancora più utilizzi.
Ci sarebbe quindi la possibilità che il nuovo cerotto possa monitorare altri biomarcatori associati a diverse malattie, aggiungendo maggiore valore clinico al dispositivo. Ad oggi il sensore deve essere collegato ad una fonte di alimentazione e ad una macchina per leggere i risultati, ma l’obiettivo finale sarà renderlo completamente wireless!
Di nuovo la tecnologia porta importanti novità nel settore medico e conoscere il nostro stato di salute sarà sempre più facile e più vantaggioso.
Micaela Sasson