La premessa doverosa è che i risultati sono solo su modelli animali, ma è notizia di un mese fa che un team di ricercatori del Baylor College of Medicine e della Stanford School of Medicine hanno identificato una molecola nel sangue, prodotta durante l'esercizio fisico, che potrebbe ridurre efficacemente l'assunzione di cibo e l'obesità nei topi.
Che l'esercizio fisico regolare possa aiutare a perdere peso, a regolare l'appetito e migliorare il profilo metabolico, è cosa nota, ma non siamo ancora a conoscenza al 100% di quali siano i meccanismi molecolari attraverso il quale ciò avviene. L’importanza è presto detta: non tutti possono svolgere attività fisica regolare, per disabilità o fragilità, e la conoscenza dei meccanismi molecolari è utile per la possibilità di avere quindi uno strumento in più per aiutare i pazienti.
La molecola identificata dai ricercatori come promettente è stata chiamata Lac-Phe, e si tratta di un amminoacido sintetizzato dal lattato (sottoprodotto di un intenso esercizio fisico) e dalla fenilalanina (uno dei “mattoni” delle nostre proteine).
Nei topi con obesità indotta (alimentati con una dieta ricca di grassi), una dose elevata di Lac-Phe dopo 10 giorni ha portato ad una riduzione di massa del 7% sopprimendo l'assunzione di cibo rispetto ai topi di controllo per un periodo di 12 ore senza influire sui loro movimenti o sul dispendio energetico. Lac-Phe ha quindi ridotto l'assunzione cumulativa di cibo e il peso corporeo (a causa della perdita di grasso) e ha migliorato la tolleranza al glucosio.
Questa scoperta è un ennesimo esempio di serendipità nella scienza: infatti circa dieci anni fa, Jansen, uno degli autori dello studio, insieme a Koen van de Wetering della Thomas Jefferson University, aveva scoperto per la prima volta negli esseri umani la molecola N-lattoil-fenilalanina (Lac-Phe). In realtà, Jansen e il suo team stavano cercando metaboliti endogeni trasportati da ABCC5, un trasportatore senza una funzione fisiologica nota, nulla a che fare con l'obesità.
Anche se non conoscevano la funzione dei N-lattoil-aminoacidi, il team di ricerca ha rintracciato l'enzima che li produce (CNDP2) e ha scoperto che aumentavano rapidamente durante l'esercizio fisico (in questo caso correndo su e giù per le scale del Netherlands Cancer Institute).
I ricercatori hanno anche identificato un enzima chiamato CNDP2 che è coinvolto nella produzione di Lac-Phe e hanno dimostrato che i topi privi di questo enzima non perdono tanto peso quanto un gruppo di controllo che seguono i medesimi esercizi.
Forti aumenti dei livelli plasmatici di Lac-Phe sono stati inoltre evidenziati in cavalli da corsa e negli esseri umani, suggerendo che si tratti di un sistema antico e conservato tra specie.
"Ci sono ancora molte domande senza risposta sull'esatta funzione della molecola", afferma lo stesso Jansen. "Ad esempio, non sappiamo in che modo influisca sul cervello dei topi e porti a un minor consumo di cibo". Allo stesso modo, la funzione della sostanza sull'uomo non è ancora nota: Lac-Phe potrebbe ridurre l'obesità, ma bisogna ancora scoprire se la somministrazione di quantità aggiuntive della sostanza avrà lo stesso effetto negli esseri umani come nei topi.
"Volevamo capire come funziona l'esercizio a livello molecolare per essere in grado di coglierne alcuni dei benefici", ha affermato il co-autore Dr. Jonathan Long. "Ad esempio, le persone anziane o fragili che non possono esercitare abbastanza, un giorno potrebbero trarre beneficio dall'assunzione di un farmaco che può aiutare a rallentare l'osteoporosi, le malattie cardiache o altre condizioni".
Con una nota positiva su Twitter, Jansen conclude: “È bello vedere che, dopo dieci anni, il nostro fondamentale lavoro ha dato i suoi frutti in un modo inaspettato ma fantastico. Un altro grande esempio del perché abbiamo bisogno della ricerca di base!”.
Debra Barki