Come per l’Italia e la maggior parte del mondo, anche Israele è stata recentemente colpita dal virus SARS-CoV-2 e come prima misura di attacco utilizza l’innovazione. Parliamo della messa a punto di un approccio statistico che permetterà alle autorità competenti di monitorare, identificare e prevedere le zone di diffusione del coronavirus sul territorio israeliano. Un progetto che ha attirato un notevole interesse internazionale, avviato e sviluppato da scienziati del Weizmann Institute of Science in collaborazione con ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme e Clalit Health Services, ed in coordinamento con il Ministero della Salute.
Questo metodo consiste nell’inviare all’intera popolazione israeliana un semplice questionario riguardo al proprio stato di salute e localizzazione, che dovrà essere compilato individualmente ed in forma anonima. L’enorme numero di dati ricavati verrà suddiviso per aree geografiche e successivamente raccolto ed elaborato da un algoritmo che restituirà un mappatura dettagliata della zona di interesse in base alla frequenza dei sintomi simili alla COVID-19. Come affermato dagli ideatori di questo progetto, l’approccio dei questionari non intende rimpiazzare il classico metodo diagnostico del virus, ma piuttosto verrà utilizzato per ottenere un’identificazione precoce delle zone più a rischio di contagio (vedi foto sottostante), consentendo alle autorità di concentrare gli sforzi su aree in cui sarà previsto un focolaio.
Il progetto pilota, lanciato circa una settimana fa ha già ricevuto una notevole risposta pubblica, con circa 60.000 israeliani che hanno aderito all’iniziativa. Attualmente anche altri paesi, tra cui Stati Uniti, Spagna, Germania, Italia e Gran Bretagna, stanno iniziando a valutare l’applicazione di questo metodo per far fronte all’emergenza globale in corso.
Un’altra originale innovazione è stata promossa la scorsa domenica dal Ministero della Salute che ha annunciato il lancio di una nuova App per aiutare a prevenire la diffusione del Coronavirus. Attivando la localizzazione del nostro telefono, l’applicazione, chiamata Hamagen (dall’ebraico “Lo Scudo”), è in grado di rivelare se un utente si è trovato nelle immediate vicinanze di chiunque fosse stato diagnosticato positivo al virus, seguendo i dettagli forniti dal paziente infetto al Ministero della salute riguardo ai suoi spostamenti a partire dai 14 giorni di incubazione del virus all’entrata in quarantena.
Mappatura dei sintomi associati alla COVID-19 rilevati nell’area di Gush Dan suddivisa in regioni, ognuna delle quali è colorata secondo una specifica categoria sintomi segnalati in quella città o quartiere. Verde - basso tasso di sintomi, rosso - alto tasso di sintomi.
Hamagen – applicazione nazionale per combattere il virus Corona
Miriam Sonnino