Era dal 2011 che attendevamo il ritorno della NASA nello spazio, nonostante in questi anni si siano affidati all’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos per organizzare i lanci spaziali. I 2 astronauti americani, Robert Behnken e Douglas Hurley, sono decollati alle 15.22 (ora locale) di sabato 30 maggio 2020, dalla Launch Complex 39A di Cape Canaveral in Florida, la più grande e importante base di lancio negli Stati Uniti, stessa base da cui partirono le missioni Apollo.
Questo momento di trionfo, nonostante sia stato ritardato di 3 giorni a causa delle condizioni meteorologiche, è stato seguito da milioni di persone intorno al mondo: il lancio è partito inizialmente lentamente, per poi sfrecciare verso il cielo, lasciandosi alle spalle una nuvola bianca.
La Crew Dragon, la capsula lanciata nello spazio, e il razzo vettore Falcon9 sono stati progettati e costruiti dalla compagnia spaziale privata SpaceX, che ha anche progettato le tute del tutto rivoluzionarie e futuristiche: disegnate e progettate da Jose Fernandez, designer di Hollywood e ideatore dei costumi di film tra cui Batman e The Avengers, le tute sono pensate per essere “cucite addosso”. Non si tratta più di tute spaziali ingombranti, ma di tute dal design slanciato che permette la comodità nella seduta, proteggendo dalla depressurizzazione e mantenendo regolata la temperatura e la quantità di ossigeno che l’astronauta riceve. Queste tute quindi proteggono l’astronauta da possibili diminuzioni di pressione, senza però consentire loro di uscire dalla navicella per passeggiare nello Spazio. La tuta si collega ai sedili della capsula per permettere la comunicazione con la Terra e il rifornimento di aria da respirare.
Questa è la prima volta che i privati fanno ingresso nello spazio, infatti la SpaceX è un'azienda aerospaziale costituita dal milionario Elon Musk per coronare il suo sogno di colonizzare Marte e ridurre i costi dell'accesso allo spazio. SpaceX ha impiegato 6 anni per pensare e organizzare nei minimi dettagli un design che fosse innovativo e tecnologico e allo stesso tempo funzionale e confortevole.
Dal momento dell’accensione dei motori, Behnken e Hurley hanno impiegato circa 12 minuti per raggiungere l’orbita terrestre: dal lancio ci vogliono 19 ore di tempo prima di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La Crew Dragon ha dovuto effettuare più giri intorno alla Terra (chiamati flyby) che hanno consentito di raggiungere orbite sempre più alte fino ad arrivare a quella della Stazione Spaziale Internazionale. In prossimità della ISS, il sistema di navigazione automatico di Crew Dragon ha agito da solo, occupandosi di raggiungere uno dei punti di attracco liberi della Stazione.
Cos'ha di diverso questo lancio dai precedenti? Sicuramente questo lancio porta con sé tantissime novità, tra le quali il recupero programmato del razzo vettore Falcon9. Quest’ultimo, dopo aver portato la Crew Dragon oltre l'atmosfera ed essersi sganciato, è tornato indietro sulla Terra dopo circa 9 minuti dal lancio, dove è atterrato verticalmente su una piattaforma robotica a largo di Cape Canaveral nell’Oceano Atlantico, chiamata “Of Course I still Love You”. In questo modo SpaceX è stata in grado di recuperare il razzo vettore, evitando così un inutile inquinamento in mare.
Il 31 maggio la Crew Dragon si è agganciata alla ISS, dove Behnken e Hurley hanno potuto raggiungere i colleghi Cassidy, Ivanishin e Vagner ed entrare a far parte dell'equipaggio della missione Expedition63.
La durata della missione non è ancora stata decisa, ma a partire da quando si sono agganciati alla ISS avrà una durata massima di 110 giorni (4 mesi). Terminato il loro soggiorno sulla Stazione, i due astronauti rientreranno nella loro capsula spaziale, che si scollegherà dalla ISS per avviare la procedura di ritorno sulla Terra.
Questa missione è una seconda prova (la prima, SpaceX Demo1, era stata lanciata nello spazio il 2 marzo 2019, agganciata alla ISS il 3 marzo e l'8 marzo terminata) in preparazione del lancio di Crew-1 che si terrà a fine agosto 2020, in cui l'equipaggio formato da 4 membri, resterà attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale per circa 6 mesi.
Se volete saperne di più sugli effetti dello Spazio sul nostro corpo, potete consultare l’articolo: “Ad Astra”- gli effetti dei viaggi spaziali sul corpo umano
(Foto di copertina: Nasa)
Charlotte Eman
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